L’installazione di una canna fumaria in un contesto condominiale richiede la presentazione della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività). Lo ha ribadito il TAR Lazio con la sentenza n. 3214 del 24 febbraio 2023, in un caso che ha visto il Comune di Roma sanzionare un condominio con una multa di 25.000 euro per l’assenza del titolo abilitativo.
Il caso specifico
Il Comune di Roma aveva contestato a un condominio l’esecuzione di lavori di installazione di una canna fumaria destinata alla centrale termica condominiale. L’opera era stata collocata lungo la facciata interna dell’edificio, prospiciente il giardino comune, senza la presentazione della SCIA. La sanzione di 25.000 euro emessa dal Comune è stata oggetto di ricorso da parte del condominio, che si è rivolto al TAR Lazio.
Nonostante la difesa del condominio sostenesse che l’intervento rientrasse tra le opere di manutenzione ordinaria soggette a CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata), il TAR ha confermato la correttezza della sanzione, rigettando il ricorso e stabilendo che l’opera fosse qualificabile come intervento di manutenzione straordinaria.
La normativa di riferimento
Secondo il TAR, l’installazione di una canna fumaria rientra tra gli interventi di manutenzione straordinaria, come definiti dall’art. 3, comma 1, lett. b, del d.P.R. n. 380/2001. Tali interventi includono opere necessarie per integrare o rinnovare i servizi tecnologici di un edificio, a patto che:
- Non venga alterata la volumetria complessiva;
- Non si determinino mutamenti di destinazione d’uso;
- L’opera sia funzionale alla piena efficienza dell’edificio.
Il TAR ha inoltre evidenziato che la stessa disciplina si applica agli interventi di restauro e risanamento conservativo (art. 3, comma 1, lett. c, d.P.R. n. 380/2001), i quali mirano a garantire la funzionalità degli impianti e devono anch’essi essere preceduti dalla SCIA.
Le criticità della sentenza
La pronuncia del TAR solleva alcune problematiche interpretative:
- Legittimazione passiva del condominio: Contrariamente ad altre sentenze che escludono la responsabilità diretta del condominio in caso di abusi edilizi, considerando come unici legittimati passivi i proprietari delle unità immobiliari, il TAR Lazio ha sanzionato direttamente l’ente di gestione condominiale.
- Ambiguità normativa: Persistono discrepanze nella qualificazione dell’intervento edilizio. Alcuni provvedimenti dello stesso Comune di Roma, infatti, prevedono l’utilizzo della CILA per interventi simili, generando confusione sulle procedure amministrative corrette.
Conclusioni
La sentenza del TAR Lazio n. 3214/2023 sottolinea l’importanza di un corretto inquadramento normativo per gli interventi edilizi, specialmente in contesti condominiali. L’obbligo di presentare la SCIA per l’installazione di una canna fumaria evidenzia come tali opere siano considerate interventi rilevanti ai fini della funzionalità e dell’integrazione dei servizi tecnologici dell’edificio.
Per evitare sanzioni, è fondamentale che i condomìni si attengano scrupolosamente alla normativa urbanistica vigente, verificando con attenzione la qualificazione dell’intervento prima di avviare i lavori.