E’ ovvio che finché non sarà messo tutto nero su bianco aleggia sempre l’incertezza, insomma per citare una celebre frase”non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”, ma la proroga dell’Ecobonus per il 2018 è praticamente una conferma, anche se si prevedono parecchie varianti.
Gli esponenti dell’esecutivo hanno a più riprese confermata la conferma della detrazione per chi migliora l’efficienza energetica degli immobili. E sulla base degli obiettivi raggiunti, varierà anche l’importo del bonus.
Ma sono anche altri gli elementi da definire.
- Per es. saranno comprese anche le spese per lo smaltimento dell’amianto?
- E per la riqualificazione del verde urbano?
- Ci sarà un cambiamento del tetto massimo degli interventi di miglioramento sismico dei capannoni industriali?
- E come si rapporterà l’esecutivo in relazione al superamento delle barriere architettoniche in condomini?
Tutti gli osservatori sono d’accordo che la capacità di stimolo degli incentivi, nonostante il grande successo raccolto in questi anni, abbia ancora ampie possibilità di miglioramento.
Ecobonus: gli adempimenti richiesti
Per beneficiare dell’agevolazione dell’ecobonus sono e saranno necessari documenti ben precisi:
- l’asseverazione che consente di dimostrare che l’intervento realizzato è conforme ai requisiti tecnici richiesti. Se vengono eseguiti più interventi sullo stesso edificio l’asseverazione può avere carattere unitario e fornire in modo complessivo i dati e le informazioni richieste. In alcuni casi, questo documento può essere sostituito da una certificazione dei produttori, come per interventi di sostituzione di finestre e infissi o per le caldaie a condensazione con potenza inferiore a 100 kW.
- l’attestato di certificazione energetica che viene prodotto dopo l’esecuzione degli interventi, utilizzando i metodi approvati da Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano ovvero le procedure stabilite dai Comuni con proprio regolamento.
- la scheda informativa relativa agli interventi realizzati che può essere compilata anche dall’utente finale. La scheda deve contenere i dati identificativi del soggetto che ha sostenuto le spese e dell’edificio su cui i lavori sono stati eseguiti, la tipologia di intervento eseguito e il risparmio di energia che ne è conseguito, oltre al costo, specificando l’importo per le spese professionali e quello utilizzato per il calcolo della detrazione.
Tutti e tre devono essere rilasciati da tecnici abilitati alla progettazione di edifici e impianti nell’ambito delle competenze attribuite, iscritti ai rispettivi ordini e collegi professionali. Possono essere redatti anche da un unico tecnico abilitato.
Sembra quasi certo che la proroga dell’Ecobonus al 2018 vedrebbe ridurre l’importo della detrazione per gli interventi più piccoli; parallelamente, la riduzione interesserebbe anche l’Ecobonus condomini, in vigore fino al 2021 ed attualmente con una detrazione fino al 75%.
L’Ecobonus, quindi a partire dal 1° gennaio 2018, consentirà una detrazione maggiore in proporzione alla previsione di risparmio prevista per ciascun intervento. Più consistente e importante sarà il lavoro di ristrutturazione e maggiore sarà l’aliquota di detrazione.
Ad oggi, invece, tutti i contribuenti possono beneficiare fino al 31 dicembre 2017 della detrazione fiscale al 65% entro determinati limiti di spesa, differenziati sulla base del lavoro effettuato.