Il ministero delle Infrastrutture pubblica il decreto che istituisce le linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni legate al Sismabonus. I contenuti principali e il ruolo degli architetti a livello operativo.
Le Linee Guida afsono finalizzate ad il tema della classificazione del Rischio Sismico delle costruzioni esistenti tenendo in considerazione:
- il rispetto del valore della salvaguardia della vita umana (mediante i livelli di sicurezza previsti dalla Vigenti Norme Tecniche per le Costruzioni)
- la considerazione delle possibili perdite economiche e delle perdite sociali (in base a robuste stime convenzionali basate anche sui dati della Ricostruzione post Sisma Abruzzo
Il Rischio Sismico è la misura matematica/ingegneristica per valutare il danno (perdita) atteso a seguito di un possibile evento sismico. Dipende da un’interazione di fattori: Rischio = Pericolosità x Vulnerabilità x Esposizione
Pericolosità: probabilità che si verifichi un sisma (terremoto atteso): zone sismiche
Vulnerabilità: valutazione delle conseguenze del sisma: capacità degli edifici
Esposizione: valutazione socio/economica delle conseguenze: contesti delle comunità
Le Linee Guida consentono di attribuire ad un edificio una specifica Classe di Rischio Sismico, da A+ a G, mediante un unico parametro che tenga conto sia della sicurezza sia degli aspetti economici:
- classe A+ (meno rischio)
- classe A
- classe B
- classe C
- classe D
- classe E
- classe F
- classe G (più rischio)
Sono previsti due metodi per la determinazione della Classe di Rischio Sismico al fine di accedere ai bonus fiscali.
Metodo convenzionale: applicabile a qualsiasi tipologia di costruzione, basato sull’applicazione dei normali metodi di analisi previsti dalle attuali Norme Tecniche e consente la valutazione della Classe di Rischio della costruzione, sia nello stato di fatto sia nello stato conseguente all’eventuale intervento, consentendo il miglioramento di una o più classi di rischio.
Metodo semplificato: basato su classificazione macrosismica dell’edificio, è indicato per una valutazione economica e speditiva (senza specifiche indagini e/o calcoli) della Classe di Rischio e può essere utilizzato sia per una valutazione preliminare indicativa, sia per l’accesso al beneficio fiscale in relazione all’adozione di interventi di tipo locale, consentendo al massimo il miglioramento di una sola classe di rischio.
Per quanto riguarda il metodo convenzionale, la classe di Rischio si individua mettendo in relazione due parametri e privilegiando nel confronto la classe più bassa (più rischio).
Rispetto alle ristrutturazioni antisismiche senza variazione di classe (50%) le detrazioni per la prevenzione sismica aumentano notevolmente qualora si migliori l’edificio di una o due classi di Rischio Sismico.
- abitazioni, prime e seconde case, e edifici produttivi
- detrazione al 70% se migliora di 1 classe di rischio
- detrazione all’80% se migliora di 2 o più classi di rischio
- condomini parti comuni
- detrazione al 75% se migliora di 1 classe di rischio
- detrazione all’85% se migliora di 2 o più classi di rischio
L ‘ammontare delle spese non superiore a euro 96.000 per ciascuna delle unità immobiliari di ciascun edificio.