Il bollettino nazionale degli incidenti da gas in Italia viene elaborato ogni anno dall’ente CIG (Comitato italiano Gas) e riconosciuto dall’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI). La statistica incidenti da gas distribuito a mezzo reti (gas canalizzato) per il 2015 presenta un numero di accadimenti ulteriormente inferiore all’anno precedente (2014).
L’andamento degli incidenti relativi all’utilizzo di GPL distribuito in bombole e piccoli serbatoi ha fatto segnare per l’anno in corso un aumento, a fronte di un modesto incremento dei consumi accompagnato da una stabilità del numero di utenze. Gli incidenti da gas canalizzato e da GPL Relativamente al gas canalizzato, nel 2015, pur in presenza di una ripresa dei consumi, si è verificata una ulteriore riduzione degli accadimenti: si sono registrati 120 incidenti, il valore più basso dal 2007, con una riduzione di 6 incidenti rispetto all’anno precedente.
Viceversa, nel settore del GPL, in presenza di un lieve incremento dei consumi, il numero degli incidenti è aumentato, attestandosi a 136 incidenti, 8 in più rispetto all’anno precedente. Nel settore dei gas canalizzati, a fronte del citato aumento di consumi e utenze servite ma di una diminuzione del numero complessivo degli incidenti, quelli mortali sono aumentati di 1 unità (da 14 a 15), rispetto al 2014. Nel settore del GPL, a fronte di una sostanziale stabilità dei consumi e delle utenze e dell’aumento degli incidenti, sono aumentati, rispetto al 2014, gli incidenti mortali (da 10 a 18), i decessi (da 11 a 22) e gli infortunati (da 138 a 164). Le bombole rimangono la fonte principale di incidenti : ben 57, con 11 morti a seguito. Le cause Nel caso del gas canalizzato si conferma che il combinato disposto di carenza di manutenzione e/o di inidoneità/assenza dell’impianto di evacuazione fumi e/o insufficiente aerazione/ventilazione del locale, rappresentano la causa principale degli incidenti (34% dei casi). Il malfunzionamento dell’apparecchio e/o l’installazione irregolare hanno un ruolo minore nel provocare incidenti (27%), mentre rilevante – e in continuo 3 aumento – appare essere il ruolo dell’errore umano: l’insieme di cause quali l’uso scorretto/errata manovra e/o cause esterne per intervento di terzi e/o disattenzione hanno determinato il 23% dei sinistri e il 42% dei decessi.
Risulta essere stabile l’incidenza degli incidenti dovuti a carenza di manutenzione pari al 7% nel 2015, che contribuisce però al 12% dei decessi. Allo stesso tempo si registra un incremento dell’incidenza di incidenti riconducibili all’installazione irregolare (dal 4% al 10%), causando il 19% degli infortunati. Fenomeni degni di attenzione si rilevano anche nel settore del GPL ove l’uso scorretto o l’errata manovra sulle bombole si conferma come la causa di gran lunga prevalente sia degli incidenti registrati (31%), sia dei decessi (18%) e degli infortunati (30%). Presumibilmente è in aumento il numero degli utenti «fai da te», anche nelle more di utilizzi in parallelo di bombole in unità abitative già servite da reti di distribuzione di gas naturale. Da ricordare che la quasi totalità degli incidenti da GPL dipende dalle azioni potenzialmente pericolose messe in atto da chi utilizza la bombola sia quotidianamente che occasionalmente: il riempimento abusivo; il collegamento non corretto della bombola agli apparecchi; la mancata osservanza delle norme tecniche d’installazione; posizionare le bombole in ambienti non idonei; la disattenzione e superficialità negli utilizzi L’andamento stagionale L’analisi dell’andamento stagionale degli incidenti consente di individuare un primo fenomeno: nel caso del gas canalizzato, a fronte di una modesta riduzione complessiva dei sinistri (da 126 a 120) sono aumentati gli incidenti nella stagione invernale (ottobre-marzo) da 90 a 96, mentre sono diminuiti i sinistri estivi da 36 a 24. In questo contesto sono rimasti invariati gli incidenti mortali in periodo invernale (9) e sostanzialmente stabili quelli in periodo estivo (da 5 a 6). Viceversa, nel caso del GPL gli incidenti nel periodo invernale si sono ridotti (da 84 a 81) mentre sono aumentati i sinistri estivi (da 44 a 55). Gli incidenti mortali sono aumentati in entrambi i periodi, anche se in misura più marcata per il periodo estivo (da 3 a 8).
Questi andamenti confermano che i trend in miglioramento e in peggioramento si verificano nella stagione di massimo consumo dei due combustibili, ossia in inverno per il gas canalizzato e in estate per il GPL. Età e nazionalità degli infortunati e deceduti L’analisi della composizione per età e nazionalità degli infortunati e dei deceduti consente di rilevare che, se da un lato molte delle cause sopra descritte trovano maggiore facilità di accadimento in contesti sociali disagiati, da un altro lato esse hanno a che fare con residenti stranieri in misura molto minore di quanto ci si potrebbe aspettare. Infatti, nel caso del gas canalizzato il 66% degli infortunati e il 100% dei deceduti nel 2015 sono stati di nazionalità italiana.
Un quadro del tutto simile emerge dai dati relativi al GPL con l’80% di infortunati e 95% di deceduti di nazionalità italiana. La prevenzione Gli incidenti da gas non sono accadimenti ineluttabili; essi possono essere efficacemente prevenuti con il puntuale rispetto di poche, fondamentali regole: la precisa osservanza delle leggi; la conformità alla normativa tecnica di specie; il rispetto delle scadenze previste per la manutenzione e per l’eventuale sostituzione di componenti (es.tubo di gomma per il collegamento di bombole agli apparecchi); la conduzione corretta dell’impianto di adduzione del gas e degli apparecchi di utilizzazione, inclusa la loro manutenzione; l’attenzione alla conduzione idonea dei sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione, inclusa la loro manutenzione, in modo da garantirne sempre la perfetta efficienza; Infine, l’attenzione all’installazione corretta di componenti d’impianto aggiuntivi (non obbligatori per legge). Michele Ronchi, Direttore Generale del Comitato Italiano Gas, raccomanda:
“E’ necessario mantenere alta l’attenzione e proseguire con impegno crescente sulla strada da tempo intrapresa. Infatti, se da un lato è vero che i controlli e la manutenzione sugli impianti consentono di ridurre i incidenti, dall’altro lato è anche vero che tende ad ampliarsi il gap qualitativo tra impianti e apparecchi costruiti/installati e/o manutenuti a regola d’arte e quelli abbandonati a sé stessi. In altri termini, persiste uno zoccolo duro di impianti e apparecchi obsoleti e spesso non più a norma, la cui «qualità» sta progressivamente degradando, creando quindi le condizioni per potenziali peggioramenti delle conseguenze di eventuali incidenti. L’atteggiamento più conveniente rimane il rispetto delle regole e la responsabilità: fare la manutenzione agli impianti, accertarsi che gli impianti siano correttamente installati, non «tappare» le prese di ventilazione/areazione. Avere fiducia in chi lavora, nel rispetto delle norme, evitando accuratamente un «incauto» fai da te”.
Fonte: ppn