In via Aicardo registrati e fatturati consumi inesistenti. Gli abitanti riavranno dall’azienda 48mila euro
È una sentenza che potrebbe creare non pochi problemi ad A2a. Il tribunale di Milano, con verdetto del 19 marzo, ha obbligato l’azienda partecipata del Comune a risarcire al condominio di via Aicardo 2-4 la cifra di 48.205 euro come risarcimento per somme “corrisposte in eccesso“. Di fatto, il tribunale civile ha riconosciuto che il contatore a turbina installato dalla A2a reti gas spa nella palazzina faceva pagare ai condòmini più del dovuto: “Nel merito – scrive il giudice – il Ctu (consulente tecnico d’ufficio ndr ) all’esito del monitoraggio effettuato per circa tre mesi ha accertato che il contatore a turbina, ancorché conforme alla normativa di riferimento, ha registrato un consumo di gas superiore a quello effettivo con uno scostamento del 3,26 per cento“. Non un difetto del singolo contatore, ma un’anomalia legata proprio alla tipologia: “Allo spegnimento dei bruciatori delle caldaie in centrale termica – scrive il perito nell’elaborato allegato alla sentenza – l’apparecchio di misura del gas continua a registrare, in una certa misura, un consumo che in effetti non esiste. (Il contatore ndr ) è caratterizzato da un vizio peraltro comune a tutti i misuratori di gas dello stesso tipo, allorché installati a servizio di impianti con forti variazioni di portata oppure con frequenti e/o ripetute interruzioni di funzionamento”. Questo significa che i contatori a turbina funzionano bene quando il gas viene erogato in continuazione, ad esempio in uno stabilimento industriale. Mentre registrano consumi sempre più alti rispetto a quelli reali quando si fermano e ripartono, come nel caso dei condomini con centrali termiche centralizzate dove a volte si hanno anche 30 o 40 interruzioni in un giorno e gli scostamenti possono arrivare fino al 20 per cento in più.
Aldo Ugliano, presidente del consiglio di Zona 5, da anni sostiene questa battaglia legale insieme con i condòmini di via Aicardo. “C’è voluto molto tempo, ma la sentenza del tribunale finalmente riconosce quello che sosteniamo da anni – spiega Ugliano – e che le persone e i tecnici che hanno lavorato con noi hanno riconosciuto come vero da subito. Un risultato raggiunto nonostante i consigli dell’azienda a desistere da questa denuncia. Sono soddisfatto perché la sentenza ci rende giustizia e penso che debba essere riconosciuta anche dall’azienda attraverso un atteggiamento di disponibilità e conciliazione con tutti quei condomini che sono nelle stesse situazioni che ci risulta siano ancora molti. Chiediamo a tutti coloro che pensano di avere un contatore simile nel proprio condominio di contattarci per valutare come procedere“.
Rimane ora da capire quanti edifici a Milano hanno ancora installato questo tipo di contatore. “A2a aveva assicurato che avrebbe fatto una rapida sostituzione di tutti questi contatori, invece ci risulta che lo abbia fatto in misura limitata – dice Franco Casarano, presidente di Assocond, Associazione in difesa dei condòmini – Alla luce di questa sentenza chiediamo all’azienda di dire quanti sono i contatori a turbina che ancora sono operativi nei condomini. E chiediamo che si impegnino immediatamente nella sostituzione. Noi ci faremo portatori di un’azione collettiva nei confronti di A2a. Stiamo preparando un team di legali che porti avanti le istanze di tutti quei condomini che sono coinvolti“.
Fonte: La Repubblica