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Esplosione in una palazzina di tre piani a Roma. “Avevo denunciato il proprietario per la caldaia”

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Quattro feriti in via Palata. Il racconto di ex inquilino: «Sfrattato per le mie lamentale»

A salvarlo è stato uno sfratto per una lamentela. I vigili del fuoco stanno ancora portando via in barella i quattro feriti. Lì accanto c’è un “miracolato” (è lui stesso a definirsi così) nel crollo della palazzina in via Palata, a La Rustica, estrema periferia di Roma, dove persino una caldaia malandata è un lusso rispetto alle bombole del metano con cui si riscaldano e cucino gli extracomunitari stipati in sistemazioni fatiscenti. È Daniel Ciontu, muratore rumeno 42enne, che si mette nel mani nei capelli già bianchi e sospira : «Dovevo esserci io sotto quelle macerie, sono salvo per un miracolo, non riesco ancora crederci».

Intanto la procura della capitale ha aperto un fascicolo per l’esplosione avvenuta a pochi metri dalla rampa d’ingresso dell’autostrada Roma-Napoli, tra capannoni e monofamiliari riadattate, soppalcate, suddivise in mini-alloggi spesso improvvisati per affittuari stranieri. Il pm Francesco Dall’Olio procede contro ignoti per disastro colposo. All’origine del crollo c’è stata una fuga di gas.

Nel seminterrato dove alle 10,30 è avvenuta la deflagrazione abitava fino a pochi giorni fa proprio Daniel Ciontu. «Da novembre ad aprile sono rimasto senza acqua calda, per fare la doccia dovevo andare a casa di miei amici e colleghi – racconta Daniel -. Ho protestato tante volte con il padrone di casa per il malfunzionamento della caldaia ma non ho ottenuto nulla. Sono persino andato a fare la denuncia alla Guardia di Finanza ma ancora una volta senza alcun esito».

Quindi la caldaia che stamattina ha causato il boato udito in tutta la borgata, non funzionava bene già da tempo. «Per quelle mie segnalazioni alla fine sono stato buttato fuori di casa dal proprietario- continua il muratore rumeno-. Non potevo immaginare che lasciare quell’alloggio sarebbe stata la mia salvezza. Se fossi rimasto tra quelle mura adesso ci sarebbe il mio corpo nel sotterraneo. E invece di stare, sarei disteso con le candele attorno a me». Sfrattato Daniel, l’appartamento distrutto dall’esplosione non è rimasto neppure un giorno senza inquilini. «A prendere il mio posto sono stati alcuni cubani che lavorano nell’impresa edilizia del padrone di casa», spiega.

Sul posto il 118 ha soccorso e trasportato in ospedale quattro persone: una ragazza di 25 anni, un uomo di 75 e due uomini tra i 30 e i 40 anni, ricoverati nei pronto soccorso Casilino, Tor Vergata, Pertini e Umberto I. Sarebbe partita da una perdita di gas di una caldaia l’esplosione in seguito alla quale si è verificato il crollo parziale della palazzina di tre piani. Una persona, insospettita dall’odore, sarebbe andata a controllare una possibile fuga di gas dalla caldaia nel seminterrato dello stabile: non è ancora chiaro se abbia utilizzato un accendino per fare luce, la cui scintilla avrebbe poi provocato l’esplosione. Sul caso indaga la polizia, mentre i vigili del fuoco hanno rimosse le macerie per tutto il giorno. 

Fonte: La Stampa

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