Fatture gonfiate per mettere a norma impianti e attrezzature. Tra i vigili del fuoco arrestati anche un noto funzionario torinese e uno degli “eroi” del terremoto di Onna
Mazzette in cambio di autorizzazioni e certificazioni di prevenzioni degli incendi. Lo hanno scoperto i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Torino che questa matitna hanno eseguito otto misure di custodia cautelare nei confronti di tre vigili del fuoco e cinque tra professionisti e imprenditori. Gli arresti sono stati fatti nelle province di Torino, Milano e Roma. I tre funzionari dei pompieri arrestati sono Giovanni Amendolagine, uno dei tecnici più conosciuti e di maggiore esperienza del comando di Torino, il collega Pasquale Boggeri, funzionario in pensione, esperto di grandi disastri, mentre è agli arresti domiciliari Nazzareno Feliciani, del comando di Roma, uno degli “eroi di Onna” paese raso al suolo, con 40 morti, nel terremoto del 2009 dell’Aquila. Per tutti l’accusa è di corruzione in concorso.
L’indagine, avviata nel 2014 e scaturita da una segnalazione del Comando Provinciale dei vigili del fuoco, ha dimostrato una serie di episodi di natura corruttiva tra imprenditori, professionisti e pubblici ufficiali dei vigili del fuoco per il rilascio delle autorizzazioni e certificazioni inerenti alla prevenzione degli incendi. I carabinieri hanno scoperto che i funzionari dei vigili del fuoco coinvolti, o i professionisti incaricati dagli imprenditori di redigere il certificato prevenzione incendi, indicavano costi di adeguamento degli impianti molto alti, inducendo chi avrebbe dovuto sostenere le spese a pagare i professionisti per ottenere valutazioni meno costose
Alcuni imprenditori erano consapevoli del “patto corruttivo”; in altri casi erano i professionisti a elargire mazzette o altre regalie ai vigili del fuoco, gonfiando i costi della propria prestazione d’opera. Dei tre vigili del fuoco, uno dei quali ormai in pensione, due sono stati condotti in carcere e uno, in servizio a Roma, è stato messo ai domiciliari. Due professionisti sono finiti in carcere mentre altri tre sono ai domiciliari. Nel corso dell’esecuzione delle misure, disposte dal gip del tribunale di Torino, è stata anche effettuata una perquisizione a un funzionario dei vigili del fuoco di Milano, per ora solo indagato.
Fonte: La Repubblica