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Pillole Regionali. Regione Veneto. Valvole termostatiche, si adegua uno su tre

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Il termine per adeguarsi scade il 31 dicembre 2016, ma i costi eccessivi stanno rallentando le operazioni. Così a Mestre, secondo una indagine dell’Adico che ha coinvolto gli amministratori degli immobili, solo un condominio su tre si è già adeguato alle direttive europee sull’efficienza energetica, con l’installazione su ciascun termosifone della valvole termostatiche munite di contabilizzatori di calore.

L’intervento, che riguarda i condomini con riscaldamento centralizzato, dovrebbe garantire un risparmio fino al 30% nella bolletta, intanto però l’installazione e relativa spesa vengono rinviate alla prossima primavera-estate.

Come spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico « gli amministratori di condominio sono in grossa difficoltà, perché non riescono a far digerire questa nuova, impegnativa spesa agli inquilini. Le maggiori difficoltà, naturalmente, si registrano negli immobili più “popolari” e in quelli dove ci sono anziani o famiglie straniere. A sentire gli stessi amministratori, ci saranno delle riunioni di condominio infuocate nei prossimi mesi».

Le valvole, che vanno installate si ogni termosifone, costano fra gli 80 e i 120 euro l’una e in generale per un appartamento di 80 metri quadrati con sei termosifoni si possono spendere più di mille euro, compresi i costi per adeguare le pompe di circolazione dell’impianto condominiale da portata fissa a variabile. Se c’è la necessità di cambiare la caldaia, allora i costi lievitano. D’altra parte chi non si adegua rischia una sanzione amministrativa che può oscillare fra i 500 e 2 mila e 500 euro.

«Le valvole sono di sicuro utili» continua Garofolini «Però si continuano a chiedere grandi sacrifici alle famiglie con obblighi di ogni tipo senza cercare soluzioni per far risparmiare le famiglie, tramite ad esempio convenzioni con gli installatori. Anche l’ecobonus del 65% può risultare quasi ininfluente per il portafoglio perché si spalma in dieci anni nella dichiarazione dei redditi».

 

Fonte: La Nuova di Venezia e Mestre

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