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Pillole Regionali. Regione Lombardia. Provincia di Bergamo. Caldaie: scattano 13.500 controlli Rischio multe, ecco come prepararsi

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1443001103458.jpg--caminetti_e_sicurezza__3_motivi_per_pulire_la_canna_fumariaLa Provincia di Bergamo ha dato il via alla campagna di ispezioni sugli impianti termici presenti nella Bergamasca. Le lettere stanno arrivando ai proprietari estratti per il controllo. Ogni ispettore avrà tesserino e fotografia, l’elenco dei tecnici abilitati è online per consentire ai cittadini di verificare la loro identità.

In tutto il territorio, che è stato suddiviso funzionalmente in 7 zone, stanno arrivando le lettere ai cittadini proprietari delle caldaie che sono state estratte per l’ispezione, con indicazione del professionista abilitato che si occuperà dell’ispezione e del giorno e dell’ora prefissati. Sono previste approssimativamente 13.500 ispezioni di cui 1.350 nel Comune capoluogo, 1.700 in Valle Brembana, 2.150 in Valle Seriana e Valle di Scalve, 2.150 in Valle Cavallina e zona laghi, 2.150 nella zona dell’Isola e 4.000 nella pianura.

«È un dovere di ogni cittadino tenere sotto controllo il funzionamento e i consumi della propria caldaia – commenta il presidente Matteo Rossi – sia sotto il profilo della sicurezza che del contenimento dell’inquinamento atmosferico. Nei giorni scorsi, quando le polveri sottili hanno raggiunto per diversi giorni livelli critici, ci siamo presi diversi impegni tra cui anche l’effettuazione di ulteriori controlli oltre a questi 13mila che abbiamo avviato; la Provincia farà la sua parte nel controllare il rispetto delle norme, supportare i Comuni e sensibilizzare i cittadini su ciò che tutti possiamo fare per ridurre le emissioni inquinanti».

La grande maggioranza delle ispezioni riguardano impianti di potenza inferiore ai 35 kW alimentati a gas, vale a dire caldaie presenti nelle abitazioni private, ma verranno controllati anche gli impianti di potenza superiore (installati in condomini con riscaldamento centralizzato, imprese ecc.).

Il meccanismo di estrazione degli impianti selezionati, che si basa sui dati del Catasto Unico Regionale degli Impianti Termici (C.U.R.I.T.) e conta circa 400.000 impianti per la provincia bergamasca, non è casuale ma privilegia gli impianti per cui risulta qualche irregolarità nella manutenzione o nella sicurezza dell’impianto.

Ciascun ispettore è munito di tesserino con fotografia rilasciato dalla Provincia; il suo compito è quello di controllare la documentazione relativa all’impianto (installazione e manutenzione periodica) e misurare «sul posto» il rendimento di combustione, il contenuto di monossido di carbonio e la fumosità (solo per i combustibili liquidi). Al termine dell’ispezione viene redatto un verbale che sottoscritto dall’ispettore e dal responsabile dell’impianto viene consegnato al responsabile dell’impianto e trasmesso alla Provincia. In caso di riscontro di irregolarità si rischiano sanzioni che vanno, a seconda del tipo di violazione, da un minimo di 50 a un massimo di 3mila euro.

Sul sito della Provincia è possibile consultare l’elenco dei nomi degli ispettori abilitati, in modo che i cittadini che ricevono la lettera possano verificarli. In caso di dubbi o problemi è comunque possibile contattare l’Ufficio Impianti Termici all’indirizzo: impianti.termici@provinciabergamo.it.

La Provincia ricorda che i possessori di caldaie hanno l’obbligo di fare la manutenzione periodica (a seconda del tipo di impianto e comunque almeno ogni due anni per gli impianti di potenza inferiore ai 35 Kw) rivolgendosi a un manutentore qualificato e abilitato, il quale provvede a tutti gli adempimenti connessi al C.U.R.I.T. (inserimento di un impianto nuovo, aggiornamento delle informazioni ecc.).

Sul sito www.curit.it , oltre a trovare tutte le informazioni utili, ciascun cittadino può verificare personalmente che il proprio impianto sia accatastato correttamente e se risulta in regola coi pagamenti dovuti. Per consultare il C.U.R.I.T. occorre utilizzare la Carta regionale dei servizi con lettore smart card, o in alternativa il proprio codice fiscale e il numero di matricola dell’impianto.

 

Fonte: Eco di Bergamo

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