Dieci persone isolate da macerie che impedisco accesso a case
ARNASCO (SAVONA), 16 GEN – Un boato nella notte, una palazzina che si sbriciola e fa cinque morti e brucia una donna da lasciarla in fin di vita. Colpa di una fuga di gas.
L’esplosione ferisce anche le case vicine e le macerie che causa riempiono un carruggio finendo per isolare quattro famiglie, dieci persone. E lo scenario che si mostra a Bezzo, piccola frazione nel Comune di Arnasco, nell’entroterra di Albenga, nel savonese, è apocalittico. Lo scempio è tale che gli abitanti sono sotto choc e avranno bisogno dello psicologo, dice un medico del 118.
Da pochi minuti sono passate le tre quando Marco Vegezzi, 49 anni, di Albenga (Savona), torna a casa con la compagna sudamericana e accende la luce: è la fine, la palazzina è satura di gas ed esplode. Lui muore, la donna viene estratta viva dalle macerie, ma è gravissima. Ha ustione di terzo grado sull’80% del corpo: è ricoverata al centro grandi ustionati dell’ospedale Villa Scassi di Genova. Non è stata ancora identificata.
Bezzo di Arnasco si sveglia: il botto, la nuvola di polvere le tante case con infissi e tetti danneggiati, il via vai di ambulanze e mezzi dei vigili del fuoco. Arriva subito anche il sindaco Alfredino Gallizia: è lui, dopo aver sentito i vigili del fuoco il primo a parlare di fuga di gas. Intanto vengono recuperati altri quattro cadaveri: sono quelli di Giovanni Ciliberti, 55 anni, nato a Novi Ligure (Alessandria), che era ospite di Edoardo Niemen, 71 anni, di Vigone (Torino), Dino Andrei, 76 anni, nato a Prato, e la sua donna, Aicha Bellamoudden, marocchina di 56 anni. Sono state le unità cinofile ad aiutare i vigili del fuoco nella ricerca dei corpi.
L’esplosione ha distrutto una palazzina di due piani, costruita in pietra, in tipico stile ligure, dove esistevano quattro appartamenti, uno era disabitato. L’edifico era alimentato con un bombolone di gpl. La squadra di polizia giudiziaria dei vigili del fuoco dovrà accertare cosa ha causato la dispersione del gas: l’impianto generale, quello di un appartamento o se in qualche abitazione ci fossero state bombole di gas difettose.
Sul posto arriva il governatore Giovanni Toti, accompagnato dall’assessore regionale alla Protezione civile, Giacomo Giampedrone, da quello all’Agricoltura Stefano Mai. “Siamo a disposizione del sindaco per facilitare l’ospitalità di quelle persone che non possono tornare nelle loro case”, dice. Intanto il sindaco trova l’ospitalità di una struttura ricettiva e nella chiesa del paese viene allestito un dormitorio per i soccorritori.
La procura ha aperto un’inchiesta e disposto l’autopsia già fissata per martedì prossimo. I pompieri continuano a scavare e rimuovere i detriti: è una corsa per cercare di dare quanto prima un pò di normalità a un borgo sotto choc.
Fonte: Ansa