Con l’avvicinarsi del 2030, anno in cui entreranno in vigore i nuovi limiti europei sulla qualità dell’aria, la situazione nelle città italiane resta critica. Il report Mal’Aria 2025 di Legambiente rivela che molte aree urbane continuano a registrare livelli di inquinamento superiori ai limiti attuali, con progressi ancora troppo lenti.
Le città più inquinate
Nel 2024, 25 capoluoghi di provincia hanno superato il limite di 35 giorni annui con concentrazioni di PM10 oltre i 50 µg/m³. Frosinone e Milano guidano la classifica con 68 sforamenti, seguite da Verona (66), Vicenza (64) e Padova (61). Anche Venezia e altre città del Veneto registrano valori preoccupanti.
Trend e prospettive
Nonostante un lieve miglioramento nel lungo periodo, il numero di superamenti giornalieri resta elevato. Le condizioni meteorologiche influenzano la dispersione degli inquinanti, rendendo incerto un effettivo progresso strutturale.
Obiettivi 2030: sfida per le città
L’entrata in vigore della nuova normativa europea pone una soglia più restrittiva per il PM10 (20 µg/m³ di media annuale), parametro attualmente superato da 70 capoluoghi su 98. Anche per il biossido di azoto (NO2), il 45% delle città non rispetta i futuri limiti. Napoli, Palermo, Milano e Como risultano tra le aree più critiche, dove sarà necessaria una riduzione fino al 50%.
Legambiente sottolinea la necessità di interventi urgenti per ridurre le emissioni, migliorare la mobilità urbana e potenziare il trasporto pubblico, in vista delle nuove soglie ambientali imposte dall’Unione Europea.