L’UE Unione Europea ha recepito il divieto delle caldaie a gas dal 2029, anche se molti cittadini rimangono scettici sulla decisione.
L’Europa e i governi nazionali stanno quindi lavorando per un passaggio graduale verso le fonti di energia rinnovabili, ma nello stesso tempo accelerano per rendersi il più possibile indipendenti dalla fornitura del gas russo. In olanda l’Aia ha già annunciato che entro il 2026 chiunque abbia una vecchia caldaia a gas dovrà procedere a sostituirla, in quanto usarla sarà illegale e ciò comporterà delle sanzioni, ma anche la Germania ha ribadito il divieto di installazione di qualsiasi nuovo impianto di riscaldamento a combustibile fossile. Anche nel nostro paese strumenti alternativi di riscaldamento che prevedono dei costi energetici più bassi, nelle nuove costruzioni vengono privilegiati rispetto alle caldaie a gas.
Si tratta di una misura inserita nel pacchetto RePower EU, un piano per l’energia verde del valore di 210 miliardi di euro.
Nel documento dell’Unione europea sul risparmio energetico si evidenzia come nei prossimi 7 anni si debba raggiungere gradualmente l’abbandono delle caldaie a gas con l’obbligo graduale di installare impianti fotovoltaici su edifici pubblici, commerciali e su nuovi edifici residenziali al fine di poter integrare l’energia solare e geotermica con i moderni sistemi di riscaldamento.
L’Unione europea ha redatto un vero e proprio piano strategico, al quale anche l’Italia dovrà attenersi. In primis prevede l’eliminazione, a partire dal 2025, di tutte le agevolazioni in corso per acquistare caldaie a combustile fossile. Poi prevede il declassamento delle caldaie a gas sulla performance energetica. Questo avverrà nel biennio 2025-2026: ciò dovrebbe disincentivare i proprietari immobiliari ad acquistare nuove caldaie a gas, ma soprattutto convincerli a sostituire l’impianto, infatti con la presenza una caldaia a gas all’interno di un immobile, si avrebbe una minor classe energetica e di conseguenza una svalutazione del valore commerciale.