Maranello (Modena), 11 febbraio 2015 – L’allacciamento del metano in casa era funzionante e la stufa collegata alla bombola l’hanno introdotta e utilizzata gli inquilini stessi, regolarmente in affitto. Sono alcuni dei particolari che emergono da quanto hanno raccolto i carabinieri che hanno sentito il proprietario dell’abitazione di via Resistenza, difeso da un legale.
Naturalmente si tratta di particolari che dovranno essere definitivamente accertati dal magistrato Luca Guerzoni che ha aperto il fascicolo presumibilmente con l’ipotesi di reato di omicidio colposo contro ignoti, cioè senza indagati per ora (un atto dovuto). Una verità giuridica che potrà essere raggiunta solo una volta sentite tutte le parti in causa, incluso a questo punto chi dei familiari coinvolti nell’incidente e ancora in vita potrà essere in grado in futuro di spiegare qualcosa.
Il proprietario – tecnicamente fino a questo momento da considerare nella vicenda una delle ‘persone offese’ in quanto ha perduto la casa – era perfettamente a conoscenza della presenza di questa stufa, ma sarebbero stati gli inquilini a portarla in casa e utilizzarla.
Se venisse verificato questo, bisognerà capire se la bombola collegata fosse difettosa all’origine (quindi con responsabilità dell’azienda fornitrice) oppure c’è stata un’imperizia da parte degli inquilini (che hanno introdotto in casa questo particolare tipo di calorifero mobile), per esempio nel collegare la stufa al contenitore di Gpl. Bisognerà anche ricostruire se la bombola era già carica oppure è stata caricata di recente da chi l’ha utilizzata e secondo quali modalità (non tutte infatti sono a norma).
In ballo, oltre a capire come è stato possibile precipitare in una tragedia di simili proporzioni, c’è da parte del proprietario la necessità di comprendere se sarà possibile farsi risarcire l’abitazione, nella quale tra l’altro al piano terra viveva suo figlio con la moglie e un bimbo piccolo.
Una casa che, a causa delle neve, sta ulteriormente collassando: il tetto ha ceduto quasi del tutto. In questi giorni alcuni professionisti stanno provvedendo a stabilizzare la costruzione, che non è sotto sequestro.
Il geometra incaricato dovrà stabilire se è possibile ricostruire l’abitazione, in tutto o in parte, oppure, come sembra più probabile, demolirla del tutto.
fonte: Il Resto del Carlino