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Pillole Regionali. Regione Veneto. Caldaie pericolose senza controlli dopo lo stop al bollino verde

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Manutenzioni crollate dell’80 per cento in quattro anni, allarme di Confartigianato: «Senza ispezioni nelle abitazioni c’è una potenziale bomba ad orologeria: va reintrodotto il contributo detraibile»

MESTRE. Da quando è stato abolito il “bollino verde” e la Regione Veneto non lo ha sostituito con altri provvedimenti, nessuno controlla più l’efficienza e la sicurezza degli impianti di riscaldamento domestici, le caldaie sono diventate una sorta di “killer dormiente” nelle nostre case. Un “assassino” che per mancanza di controlli può risvegliarsi e causare fuoriuscite del micidiale monossido di carbonio o altri gravi incidenti. A sollevare il grave rischio a cui sono esposte migliaia di famiglie è Confartigianato veneziana, secondo la quale è necessario «reintrodurre il bollino e rendere detraibili le spese per sostenere i costi per il personale qualificato per i controlli e le manutenzioni».

Nel Veneziano, secondo i conti fatti da Confartigianato, negli ultimi quattro anni le manutenzioni alle caldaie sono diminuite dell’80%, passando dalle 39 mila del 2011 alle 7 mila del 2015; mentre le ispezioni di controllo degli impianti in dieci anni sono crollate del 90%, dalle 2.300 del 2006 alle 150 nello scorso anno. «Ogni caldaia sulla quale non vengono eseguiti i controlli periodici e neppure le verifiche di sicurezza da parte dei preposti enti», dice senza mezzi termini Gianni De Checchi, segretario facente funzioni di Confartigianato Imprese città Metropolitana, «è una potenziale bomba ad orologeria».

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