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Scaldabagno e norme d’installazione

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Uno scaldabagno elettrico (boiler) non è soggetto a particolari norme d’installazione ma il suo collegamento a un impianto elettrico deve essere conforme alle norme CEI.

In particolare, l’appartamento deve avere una dichiarazione di conformità di un elettricista abilitato ai sensi del DM n. 37/2008 e s.m.i.. Invece, uno scaldabagno che ha bisogno di un camino o di un condotto per l’evacuazione dei prodotti della combustione è soggetto a norme igienico sanitarie e di sicurezza.

Lo scaldabagno non è un impianto termico e quindi non è soggetto alle disposizioni previste dall’art. 5 comma 9 del DPR n. 412/1993 e s.m.i. che disciplina lo scarico dei prodotti della combustione degli impianti termici. Tuttavia, i regolamenti edilizi comunali possono dare disposizioni in merito alla possibilità per gli scaldabagno di scaricare a parete, fermo restando quanto previsto dalla norma UNI 7129 in materia di distanze minime da rispettate da elementi sensibili quali: finestre, porte, balconi, gronde, pluviali, angoli o rientranze dell’edificio, piani di calpestio. A puro titolo di esempio si riporta quanto prevede il regolamento edilizio del Comune di Trento: “Camini e Condotti”:

1. Negli interventi di nuova costruzione, di sostituzione edilizia, di restauro risanamento conservativo o ristrutturazione estesi all’interno dell’edificio, qualsiasi prodotto di combustione di caldaie, scaldacqua unifamiliari, termocucine, stufe, forni a gas ecc.) nonché qualsiasi forma di aerazione naturale o meccanica (bagni ciechi, cucine, cappe aspiranti, sistemi di ventilazione meccanica controllata) devono essere scaricati in copertura, mediante camini e condotti di idonea sezione, alla quota prevista dalle norme UNI vigenti.

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Fonte: Tis

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